Cultisti! Ciao A tutti! Avete visto che bella questa copertina disegnata per noi dal nostro mitico DucaConte? E voi, a cosa state giocando ultimamente? Fatecelo sapere nei commenti! Questa era l’ultima volta. L’ultima volta che iniziamo il testo con un’inutile domandina di circostanza per fare engagement al gusto segatura. Se non fosse ancora chiaro: non esiste alcuna sezione commenti, l’unica via da seguire è quella del sacrifizio e gli unici giochi ammessi sono quelli indicati dall’oscurità. Parlando di oscurità: abbiamo tanta tanta Rosa Nera (qual è il nome e quale il cognome?), tanti tanti morti viventi e tante tante fragranti pagnotte di segale. Va così. Bisogna pur mangiare, ogni tanto.
Nell’episodio di questa settimana:
- Doppio intervento che non è proprio doppio perché l’argomento è quello ma è anche non-quello. Insomma: più o meno ci troviamo nell’ambito dello stesso IP… Diciamo, nello stesso universo: quello di Black Rose Wars. Rebirth e Duel. In uno si fa a botte con tutto, muri compresi. Nell’altro si fa a botte solo tra due. O più. Dipende dalle evocazioni. Perché si evoca. Duro. Non si RI-evoca. Perché altrimenti toccherebbe stare in una tenda nel fango e cucinare solo ricette medievali, mentre si veste una cotta maglia medievale, con i colori della propria città. Medievale. Ri-evocando.
- The Dead Keep. Quando il gameplay sta tutto nel nome del gioco. Morti viventi. Una fortezza, morta anch’essa. Gli eroi, che è piuttosto facile che muoiano pure loro. Keep. Come “tenere” in inglese. Tenere la posizione. Ma cosa stiamo dicendo? Perché facciamo finta che in questo gioco non si debba semplicemente spaccare teste non-morte nell’ignoranza totale? Perché mantenere una parvenza di dignità, quando l’avevamo persa già al terzo Zombicide? DucaConte e la CMON, episodio 6293.
- Che dire. Dopo tutto questo tram tram che pare un pachinko (chi sa, sa, non chiedete) è il momento di vestire i panni del contadino, seminare cereali, passare al fiume a raccogliere l’acqua e produrre del buon pane e della buona birra. Poi prendiamo il tutto, paghiamo fior di illustratori per dare un tono a delle vezzose etichette e mettiamo sul mercato a prezzo smodato con la dicitura “artigianale”. Ahhhh, il capitalismo selvaggio, che boccata d’aria fresca. Le IPA, le segale. Ma soprattutto, le segale. WINK WINK. Beer and Bread.
Buon ascolto e come sempre… Ci vediamo dell’altra parte!
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Per qualsiasi domanda, curiosità o suggerimento contattateci o scrivete un commento ai nostri episodi.
Hanno partecipato, in ordine di apparizione: Jack, Banda, MaC e Ale.